venerdì, settembre 28, 2007

Presentazione accordo del 23 Luglio (pensioni e welfare)

Venerdì 05 Ottobre
dalle ore 15,30 alle 17.00


è convocata l’assemblea generale dei lavoratori CA (sala mensa a Milano, videoconferenza a Roma) con il seguente ordine del giorno:



  • Illustrazione accordo Governo – Parti Sociali del 23 Luglio

  • Organizzazione del voto sull’accordo
    (per la sede di MILANO lunedì 8 Ottobre?)

  • Varie

Sarà presente un funzionario sindacale di CGIL, CISL e UIL.
Tutti i lavoratori sono invitati a partecipare.


Le RSA aziendali

venerdì, settembre 14, 2007

Può una R.S.A. matura diventare una R.S.U. di successo?

"Innovare o perire".
Queste semplici parole, date in pasto per gioco a Google, hanno dato come secondo “best match” la pagina Alta Direzione srl - RINGIOVANIRE L'IMPRESA MATURA, e ci hanno stimolato una traduzione “sindacalese” dei suoi primi paragrafi; potrebbero essere riscritti così

RINGIOVANIRE L’R.S.A. MATURA
La percezione di sentirsi imprigionati da accordi asimmetrici in un confronto concertativo e diseguale con il mondo delle imprese, la difficoltà ad ottenere partecipazioni elevate alle iniziative sindacali, la scarsa contrattazione sindacale prodotta nella realtà lavorativa, sono caratteristiche tipiche delle R.S.A. cosiddette “mature”.

Ma la domanda è: “Può una R.S.A. matura diventare una R.S.U. di successo?”

Fuori di metafora; lavoriamo in una CA che negli ultimi due anni ha mostrato tutti i limiti e la parzialità del management nell’affrontare una crisi di mercato che è stata essenzialmente una crisi finanziaria piuttosto che una crisi “industriale”. Oggi la presenza di una R.S.A. ridotta ai minimi termini ci pone nella condizione di essere ad un punto di svolta: innovare o perire.

Le R.S.A. sono formate da lavoratori nominati direttamente dai Sindacati di zona e non hanno pertanto una legittimazione diretta di coloro che rappresentano.

Le R.S.U. sono elette direttamente dai lavoratori, tramite un processo rigoroso e trasparente, che migliora non solo il sentimento di appartenenza ed il livello di condivisione dei contenuti, ma necessariamente permette di rapportarsi alla direzione aziendale con un’autorevolezza ben superiore. Ma giustamente si tratta di un processo rigoroso che presuppone un alto livello di partecipazione dei lavoratori (deve votare almeno il 50% + 1 dei dipendenti), la presenza di liste di candidati (si potrebbero eleggere circa 6 rappresentanti a Milano e 4 a Roma), un Comitato Elettorale, uno dei Garanti ecc. ecc.

Non abbiamo soluzioni precostituite, ed ovviamente non è per nulla scontato che l’unica innovazione necessaria sia il passaggio dalle R.S.A. alle R.S.U.; quello che è certo è che l’immobilismo e la non partecipazione alla vita sindacale aziendale ci potrà solamente danneggiare.

La discussione è aperta: adesso tocca a voi.

mercoledì, settembre 05, 2007

Protocollo welfare sulla pelle dei giovani

Il 23 luglio del 2007 il governo ha definito un protocollo d’intesa, poi sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, che peggiora ancora quello sulle pensioni dei giorni precedenti:

Pensioni
Si porta l’età pensionabile a 62 anni, con 35 di contributi o a 61 con 36, a partire dal 2013. Chi ha 40 anni di contributi continuerà a uscire con le “finestre” e anche chi ha la pensione di vecchiaia dovrà aspettare le “finestre”. Così la pensione di vecchiaia delle donne, sale oltre i 60 anni e quella degli uomini oltre i 65.
L’esenzione dei lavori usuranti si rivela una beffa: 5.000 lavoratori all’anno saranno inizialmente esentati dallo scalone, ma poi dovranno andare in pensione con almeno 58 anni d’età e 36 di contributi.
Si peggiora la riforma Dini sui coefficienti, che saranno tagliati a partire dal 2010 del 6-8%. Da allora ogni tre anni saranno rivisti automaticamente al ribasso, con una scala mobile al rovescio. La commissione tra le parti potrà solo, entro il 2008, decidere le esenzioni. Il limite del 60% per le pensioni più basse dei precari è solo un’ipotesi di studio.
A partire dal 2011, se non saranno fatti risparmi a sufficienza con la ristrutturazione degli enti previdenziali, aumenteranno i contributi sulla busta paga dei dipendenti e per i parasubordinati.

La PRECARIETA' sul sito di Biani
Mercato del lavoro e competitività
Vengono scandalosamente ridotti i contributi pensionistici per le ore di straordinario. Così si danneggia l’occupazione e anche il bilancio dell’Inps, mentre non ci sono i soldi per cancellare lo scalone.
Viene confermata la Legge 30 e in particolare il lavoro interinale a tempo indeterminato (staff leasing). I contratti a termine potranno durare anche oltre 36 mesi, senza alcun limite, con procedure conciliative fatte presso gli uffici del lavoro con l’assistenza dei sindacati.
Viene detassato il salario variabile aziendale sul quale le aziende pagheranno meno contributi previdenziali, anche se i lavoratori non si vedranno decurtata la loro contribuzione.

Pensioni basse e ammortizzatori sociali
Vengono aumentate le pensioni più basse e l’indennità di disoccupazione, utilizzando i soldi del “tesoretto”, cioè le tasse in più pagate in primo luogo dai lavoratori, che ammontano a oltre 10 miliardi di euro. Di questi solo un miliardo e mezzo tornano ai pensionati e ai disoccupati.

Conclusioni
Questo accordo dà qualche risultato immediato a una parte dei pensionati e dei disoccupati ... peggiorando il futuro per la gran parte del mondo del lavoro. Viene confermata la precarietà del lavoro, che non garantisce il futuro pensionistico dei giovani.


L’accordo deve cambiare perché insiste nelle politiche del passato ai danni dei giovani e dei lavoratori e, in alcuni casi, persino le peggiora.