Le rappresentanze sindacali (RSA) hanno aperto l’incontro fornendo un quadro generale della situazione a Patrick Starck e spiegando le posizioni dei lavoratori e quella dell’azienda. Si è evidenziato che i motivi addotti per l’apertura della mobilità (crisi aziendale, riorganizzazione, ristrutturazione) non riflettono lo stato attuale dell’azienda che è invece solida dal punto di vista economico e non corrispondono ai principi etici di CA.
La risposta di Patrick Starck (PS) è stata che nonostante la società sia ancora in profitto occorre tenere presente la realtà del nostro settore merceologico che si muove in tempi brevissimi ed è in continuo rinnovamento. La ristrutturazione era stata richiesta dalla casa madre nel luglio 2005 a causa di un benchmark nel settore che mostrava alcune lacune da parte di CA con le società leader (best in class). Se la reazione non fosse stata immediata al momento dell’identificazione delle lacune, si sarebbe perso tempo con il risultato di portare CA fuori dal mercato – inutile citare tutte le aziende a cui questo è capitato: Digital, Compaq, Olivetti, Wang; tutte aziende che erano ai vertici del mercato e sono poi scomparse o sono state assorbite perché non hanno reagito prontamente quando hanno ricevuto i primi segnali. In breve non bisogna dimenticare che in un settore come il nostro non si deve aspettare che un’azienda sia in perdita per intervenire, occorre rispondere quando la concorrenza sta avanzando e noi si comincia a rimanere indietro.
Alla richiesta delle RSA di formulare una proposta più etica e rispettosa dei lavoratori soprattutto in una realtà italiana dove non sono previsti ammortizzatori sociali e che sia più in linea con l’accordo raggiunto dai colleghi francesi, Patrick Starck ha evidenziato che non si possono confrontare le due situazioni in quanto la legislazione e il contesto globale e sociale non sono paragonabili per due motivi. Primo (e per Starck fondamentale) è che in Francia l’accordo è stato stipulato in base alla legge francese e avendo come controparti i lavoratori CA e la CA, mentre in Italia sono coinvolte terze parti esterne all’azienda (ovvero i sindacati di categoria) che hanno obiettivi diversi. Secondo, le diverse realtà socio-culturali (esiste un piano sociale francese, ma anche uno inglese…) che hanno comportato per Francia e Italia che la ristrutturazione annunciata nel luglio 2005 dopo quasi un anno non sia ancora finalizzata.
Le RSA hanno ribadito che non è stata una scelta dei lavoratori di coinvolgere soggetti esterni, bensì una formalità legale dovuta dal percorso scelto da CA e prevista dalla procedura di mobilità. Non c’è stata volontà da parte dell’azienda di aprire trattative interne e si è ricorsi subito alla procedura di mobilità. E’ altresì vero che le realtà sono diverse e che le diverse leggi determinano le iniziative da intraprendere, tuttavia ci sono esempi di mobilità chiusa in modi differenti, come ad esempio HP. Ci sono modalità differenti per gestire la mobilità ed arrivare ad una conclusione che tuteli la dignità dei lavoratori.
Patrick Starck, dopo aver sottolineato di non essere a conoscenza dei dettagli della trattativa italiana di HP, ha chiesto di tenere presente che CA ha analizzato la situazione in Italia e in base al contesto legale si è risolta per la procedura di mobilità che, a causa del numero relativamente consistente di esuberi, è il sistema per gestire in modo efficace e in conformità con le leggi questa situazione. Ha evidenziato che è necessario utilizzare al meglio i 45 giorni messi a disposizione della legge per le trattative e ha sottolineato che si tratta di un ‘dare e avere’ e di non aspettarsi che se si chiede la luna la si ottiene. Occorre usare il tempo per negoziare qualcosa che sia accettabile dall’azienda. Al prossimo incontro venerdì (26 maggio 2006) deve verificarsi un processo di convergenza; è ovvio che se entrambe le parti chiedono la luna il risultato sarà pari a NIENTE, il periodo delle trattative sarà scaduto e la posizione sarà negativa. Yves (Astourian) sta agendo con il consenso e il supporto del management. Se rimaniamo ognuno sulle proprie posizioni sarà un fallimento. Occorre raggiungere un accordo bilanciato tra le RSA e il management aziendale.
Le RSA hanno ribadito che c’è l’intenzione alla convergenza da parte delle rappresentanze sociali, ma che questa intenzione non esisteva affatto da parte dell’azienda quando ha iniziato e che è partita con un piano di mobilità senza ammortizzatori e senza incentivi, e ha solo in un secondo tempo formalizzato una proposta con incentivi (tuttavia non accettabile).
Patrick Starck ha confermato che la prima proposta equivaleva a niente e che successivamente l’azienda ha fatto un primo passo nella direzione dei dipendenti. Ora CA si aspetta qualcosa dai dipendenti. Se si ritiene che la proposta non sia accettabile, le RSA devono presentarsi con dei suggerimenti. Si tratta di un ‘dare e avere’. Starck ha vissuto tre grandi ristrutturazioni e in ognuna si è verificato un processo di convergenza in cui ognuna delle parti ha lasciato qualcosa sul tavolo. Ha ribadito il concetto della proposta bilanciata e ha sottolineato che fino a questo punto entrambe le parti non abbiano fatto del loro meglio e che ci sia ancora tempo per lavorare sul processo di convergenza. CA si è mossa nella direzione dei dipendenti, ora si aspetta un passo dalle controparti.
Starck ha sottolineato che esiste un perfetto allineamento tra il top management e il management locale e che la situazione è gestita in modo coordinato; CA ha delle aspettative e dei limiti che non può superare. Yves (Astourian) ha ricevuto istruzioni specifiche dal management e Starck si aspetta che a un certo punto delle trattative gli riferisca che se CA si muove in una certa direzione, le controparti sono disponibili a raggiungere un compromesso. Ha sottolineato che CA è aperta alle trattative e ad ascoltare nuove idee, tipo:
‘non avete parlato di questo aspetto, ma se siamo disponibili ad accettare questo, che cosa fareste?’Le RSA hanno sottolineato lo stato di preoccupazione dei dipendenti che ha ovvie ripercussioni sulla produttività, e che è nell’interesse di tutti di risolvere la procedura nel più breve tempo possibile e con i migliori risultati.
Patrick Starck si è mostrato d’accordo. Condivide l’opinione che la situazione è più che sgradevole per i dipendenti e che più velocemente si risolve meglio è per tutti. In questa direzione, ha detto, le RSA possono essere d’aiuto nel processo di convergenza. La mobilità deve passare attraverso terze parti esterne (sindacati nazionali) per rispettare le procedure legali. Tuttavia nonostante il processo sia molto formale, le RSA possono aiutare a far comprendere ai negoziatori esterni (sindacati) le aspettative dei dipendenti e spiegare perché sia necessario che la procedura debba essere il più breve possibile per evitare che si perda il focus. Siamo attualmente nella posizione più spiacevole sia per i dipendenti che per il management: all’interno di un tunnel dal quale sappiamo quando si uscirà ma non in che modo: 1) raggiungendo un accordo; 2) non raggiungendo un accordo. Se all’8 di giugno (2006) non si raggiunge un accordo sarà un fallimento per i lavoratori e per il management. Questo è ovviamente lo scenario peggiore. Starck si è detto disponibile a fare quanto ragionevolmente può fare per risolvere la situazione.
Le RSA hanno sottolineato che il percorso intrapreso dall’azienda è sbagliato e che occorre tenere presente non solo i tempi tecnici della procedura ma anche tutti i tempi in coda determinati da eventuali cause che i dipendenti intenteranno all’azienda per essere reintegrati. E’ un falso approccio sostenere di abbreviare i tempi per uscire dalla situazione, visto che i tempi e i modi sono dettati dalla procedura.
Starck ha ribattuto dicendo che quando ai dipendenti viene chiesto di lasciare l’azienda alla scadenza dei termini, per l’azienda questi dipendenti sono fuori e a CA rimane poi molto tempo e molti avvocati. Nel malaugurato caso che si debba arrivare a questa conclusione, CA ci arriverà. Questa spada di Damocle (il non sapere come si concluderà) è un elemento di disturbo per tutti. Ha tenuto a sottolineare che l’azienda è aperta ad analizzare ogni elemento ma solo in modo legale, e che è ferma intenzione evitare qualsiasi aspetto che possa inficiare la conclusione della procedura e farla ripartire da capo.
Le RSA hanno avanzato l’ipotesi che a Starck non siano stati forniti tutti gli elementi per vagliare le conseguenze di una riorganizzazione / ristrutturazione secondo i termini di legge italiani, ovvero che chiudere in modo permanente una divisione o ridurre il numero dei dipendenti non consente di effettuare assunzioni nei successivi due anni e impedisce di partecipare a bandi per commesse indette dalla pubblica amministrazione. Hanno altresì sottolineato che forse Starck non era a conoscenza di alcuni atteggiamenti antisindacali tenuti da CA, che le RSA non hanno finora denunciato per non arroventare un clima già teso.
Starck ha riconosciuto che le RSA stanno convogliando le loro energie per una soluzione positiva della situazione e che in questo sono concordi con l’azienda, ovvero arrivare a un accordo per evitare una situazione disastrosa. Ha sottolineato che non è sua intenzione cercare accordi laterali al di fuori dei termini legali che potrebbero inficiare la procedura. Tenendo presente che la casa madre ha annunciato la ristrutturazione circa un anno fa, l’obiettivo è ora di concludere la situazione quanto prima e nel miglior modo possibile sia per CA che per i dipendenti. Il suo compito è di bilanciare gli interessi entro i limiti oltre i quali non può andare. Il messaggio alle RSA è come fare in Italia affinché i negoziatori esterni tengano ben presente gli interessi dei dipendenti.
Le RSA hanno risposto dicendo che sono sempre stati realistici e che nonostante siano consapevoli che si perderà un numero significativo di dipendenti, l’obiettivo è di raggiungere un tavolo di trattative moderne e non un ‘muro contro muro’ – ed ottenere un risultato comparabile all’accordo dei colleghi francesi basato sul principio di volontarietà.
Starck ha affermato che si tratta di un atteggiamento positivo e, relativamente al principio di volontarietà, ha tenuto a precisare che in Francia la volontarietà è strettamente legata alle funzioni in cui ci sono degli esuberi e che non è accettabile che in un settore dove sono stati individuati ad esempio 2 esuberi si presentino 25 volontari, poiché l’azienda ne potrebbe accettare solo 2 o 3.
Le RSA hanno sottolineato che deve essere tenuta in considerazione anche la variabile dell’intercambiabilità di una posizione.
Patrick Starck ha detto che si ritorna sempre alla trattativa. Se ci si presenta con delle proposte e non ci si discosta dalla propria posizione, questa non è una negoziazione. A seconda degli elementi che si portano al tavolo di negoziazione si possono poi fare degli aggiustamenti, tutto nello spirito di una negoziazione aperta e onesta. L’importante è sedersi al tavolo di trattativa con lo spirito di raggiungere un accordo.
Non esiste la ‘migliore’ soluzione quando si parla di un piano sociale, la chiave è trovare elementi che possano avere interesse reciproco. Una buona trattativa è quando si esce dalla stanza in una situazione favorevole per entrambi i negoziatori.