venerdì, marzo 28, 2008

Diamo 4 pinocchi alle ... bufale elettorali

«In Bosnia mi sparavano addosso». Ci ha messo qualche giorno, ma quando la notizia, dai blog e i siti avversari e passata sui media generalisti, ha dovuto rispondere. Attaccata dagli avversari, ridicolizzata da giornali e televisioni, Hillary Clinton ha fatto una goffa marcia indietro sul suo racconto dell'arrivo 12 anni fa in Bosnia sotto il tiro dei cecchini, affermandosi di «essersi espressa male». Per queste affermazioni il Washington Post ha conferito alla Clinton «quattro Pinocchi» per le sue bugie.

Anche i 1000 euro di Veltroni sono una bufala.

Basta leggere il programma del PD: "sperimentazione di un compenso minimo legale fissato in via tripartita (parti sociali e governo) per i collaboratori economicamente dipendenti (con l'obiettivo di raggiungere 1000/1100 euro netti mensili)".Come si vede: devono essere d'accordo i padroni (pardon, gli imprenditori); la cifra propagandata da Veltroni è solo l'obiettivo che, se Colaninno e Calearo saranno d'accordo, forse si potrà raggiungere; non si parla di salario, ma di "compenso"; e tutto ciò è previsto per "i collaboratori economicamente dipendenti".

Rileggete la legge 30, e tra le quarantasette figure contrattuali precarie in essa previste, questa proprio non compare!

Morando chiarisce ( Corriere della Sera del 6 marzo) che non si parla di salario ma di compenso proprio perché non ci si riferisce al lavoro precario ma, appunto, a questi misteriosi collaboratori economicamente dipendenti (cioè a nessuno o quasi). Veltroni parla di precari, Morando ha spiegato che ai contratti a termine, agli interinali, ai part time fasulli, al lavoro intermittente, insomma ai milioni di precari in carne e ossa, la proposta nemmeno si applica.

Della "cordata italiana" per Alitalia è superfluo parlare.

sabato, marzo 15, 2008

Epifani: lo Statuto dei lavoratori va lasciato così com’è

Importanti dichiarazioni del segretario generale della Cgil in merito alle discussioni elettorali sulla possibilità di modificare lo Statuto dei Lavoratori o anche solo l'articolo 18.

Epifani: lo Statuto dei lavoratori va lasciato così com’è
La risposta, ovviamente, vale anche per chi nel centrosinistra, da Pietro Ichino a Massimo Calearo, insiste sulla necessità di riscrivere l’articolo 18 e non solo.

Epifani: ci opporremo fermamente ad ogni ipotesi di messa in discussione dello Statuto dei lavoratori
Secondo il segretario generale l'autonomia sindacale dalla politica non deve essere indifferenza ''In questa chiave - ha detto - la Cgil guarda come sempre alla campagna elettorale e ai programmi degli schieramenti politici che si confrontano''.

Una nostra riflessione: se il sindacato, in quanto rappresentanza sociale dei lavoratori, non è "indifferente" ai programmi elettorali delle forze politiche che si contendono il governo del paese, a maggior ragione non è compito di ogni lavoratore/elettore di tradurre questa sensibilità in penalizzazione elettorale attiva sia dei singoli candidati che lavorano contro i diritti dei lavoratori che dei partiti che li candidano, siano essi del centro-destra o del centro-sinistra?

sabato, marzo 08, 2008

PD (Ichino); Serve Riforma Art. 18. Cosa dice la CGIL?

CGIL Art.18Il "nuovo" art. 18 sarebbe cosi' strutturato: "Dopo un periodo di prova di sei mesi -spiega Ichino- l'articolo 18 si applica per i licenziamenti disciplinari e contro quelli per motivo illecito, di discriminazione o di rappresaglia. Ma il controllo giudiziale deve essere limitato a questo. Se invece il motivo del licenziamento e' economico o organizzativo la protezione del lavoratore e' costituita da un congruo indennizzo commisurato all'anzianita' e da un'assicurazione contro la disoccupazione di tipo scandinavo".

CGIL Art.18Ma proprio nessuno ricorda la posizione della CGIL nel 2002? Cosa e' cambiato da allora ad oggi? Quell'anno 3 milioni di lavoratori hanno manifestato a Roma, e si tenne uno sciopero generale che passò alla storia. In quel frangente la CGIL diceva:
"Articolo 18 Non c’è alternativa allo stralcio"
Il presidente di Confindustria l’ha detto a chiare lettere: questa misura è il foro con cui incrinare e poi far crollare la diga dello Statuto dei lavoratori. Le modifiche previste nella delega all’articolo 18, del resto, non prevedono affatto poche limitate eccezioni, come dice il governo. ... Togliere tutele ad alcuni non solo non crea spazi per darne di più ad altri, ma, come dice D’Amato, apre la strada a un progressivo abbattimento dei diritti di tutti. E questo renderebbe tutti più deboli. Per questi motivi lo stralcio di questa norma è la condizione preliminare a qualsiasi trattativa sul mercato del lavoro.

CGIL Art.18Con la candidatura nelle liste del PD di Colaninno (quello che ha dato 7 a Berlusconi e che non vuole la stabilizzazione dei precari dopo 36 mesi), Ichino (quello che parla apertamente di modificare l'articolo 18) e Calearo (l'uomo di Confindustria che ha osteggiato in tutti i modi la firma del contratto nazionale, che ha fatto fare 50 ore di sciopero ai metalmeccanici prima di concedere il rinnovo del contratto), la CGIL dovrebbe dire ai lavoratori se quella del 2002 fu una lotta sbagliata, e riflettere seriamente se permettere la messa in discussione dello Statuto dei lavoratori (il vero obiettivo di queste discussioni).