domenica, giugno 08, 2008

«Basta contratto collettivo»

Da Santa Margherita Ligure la ricetta dei giovani imprenditori: massima flessibilità e gabbie salariali


Un contratto sempre meno collettivo e sempre più «taylor made», tagliato e cucito attorno al singolo individuo. A tanto arriva il «salto quantico», la «prospettiva culturale», il «dubbio radicale» lanciato ieri da Federica Guidi, presidenta dei giovani industriali, in apertura del consueto meeting preestivo a Santa Margherita Ligure. Ma la platea non sembra voler raccogliere la provocazione. Pragmaticamente consapevoli che ogni cosa ha il suo tempo, gli industriali plaudono ai primi provvedimenti del governo (che in questa direzione procedono spediti), e «più realisticamente» convergono sulla necessità di una differenziazione salariale tra nord e sud del paese. Mentre da Bergamo, dove è riunito lo stato maggiore di Confindustria, Emma Marcegaglia detta le prime condizioni alla trattativa con i sindacati che si apre martedì: «Firmeremo solo con un legame stringente tra aumento dei salari e produttività (ma sia chiaro che quello aziendale non può diventare un ulteriore salario fisso) e con la previsione di sanzioni per quei contratti siglati fuori dalle regole».

Sara Farolfi su il manifesto del 7/6/2008